I film cult

Quando il genere è cult: gli spaghetti western

A metà degli anni sessanta, il genere che aveva contraddistinto il racconto dell’epopea americana, ovvero il western, si rinnova totalmente, scardinando l’immagine dei cowboy/eroi senza macchia e imponendo come protagonisti i bounty killer, ovvero avventurieri che danno una mano alla giustizia non tanto per questioni di ideali, ma per il proprio tornaconto in “taglie”. E se anche molti di questi film furono girati in Spagna e Italia per risparmiare sui costi, il filone ha prodotto film che sono entrati nella storia del cinema.

La Trilogia del Dollaro (di Sergio Leone)

I tre film di Sergio Leone consacrarono Clint Eastwood come nuova star internazionale e crearono un nuovo modo di approcciare la pellicola western, sia dal punto di vista della regia che degli sviluppi delle sceneggiature. Una delle scene da manuale, studiata nelle scuole di cinema, è quella del Triello, dove i tre personaggi principali si sfidano nel finale de Il Buono, il Brutto e il cattivo. Decine di inquadrature, una colonna sonora epica e il montaggio preciso e serrato, ne fanno una sequenza ad altissima tensione e sempre godibile, anche dopo molte visioni.

Lo Chiamavano Trinità (di Enzo Barboni)

Uscito nel 1970, questo western/commedia girato quasi interamente in location inaspettate del “selvaggio” Lazio, ha conosciuto un successo che, lungi dal tramontare, si è invece consolidato negli anni. Gli ingredienti vincenti sono sicuramente la simpatia dei protagonisti, ovvero una delle coppie più amate dello schermo (Bud Spencer e Terence Hill), la sapiente cinematografia e l’ottima colonna sonora. Il brano Trinity, cantato dal bravissimo Annibale Giannarelli, è stato anche ripreso nella sequenza finale di un altro grande cult dei nostri giorni: Django di Tarantino.

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